Un recente studio pubblicato su Reproductive Biology and Endocrinology ha esplorato il legame tra temperature ambientali e infertilità femminile, una nuova prospettiva sul ruolo dei fattori climatici nella salute riproduttiva.
La ricerca, condotta da un team cinese, ha analizzato i dati provenienti da 174 Paesi tra il 2000 e il 2019, rilevando una relazione a forma di U tra temperatura e tasso standardizzato di prevalenza (ASPR) dell’infertilità femminile: il tasso più basso è stato osservato a 15°C, mentre temperature più alte o più basse sono associate a un aumento dell’infertilità.
Le proiezioni future suggeriscono quindi che l’aumento delle temperature potrebbe ulteriormente elevare l’ASPR dell’infertilità e influenzare la salute riproduttiva femminile a livello globale.
Quando il clima influisce sulla fertilità
Il fenomeno non riguarda solo l’essere umano ma è stato documentato anche nei mammiferi, dove il caldo estremo può compromettere la qualità degli ovociti e causare squilibri ormonali, mentre il freddo intenso altera i cicli riproduttivi.
In particolare, studi su bovini da latte hanno dimostrato che temperature elevate accelerano l’invecchiamento ovocitario e modificano il comportamento riproduttivo.
Nei topi, l’esposizione cronica al calore è stata, invece, associata a un aumento della morte cellulare nei follicoli ovarici, mentre il freddo ha provocato irregolarità nel ciclo estrale.
Infertilità e disuguaglianze globali
I ricercatori hanno poi analizzato le proiezioni future, evidenziando un trend in crescita dell’infertilità femminile, con un impatto più marcato nei Paesi a medio-basso sviluppo economico, come America Latina, Nord Africa e Medio Oriente.
In queste regioni, il cambiamento climatico si fa sentire con maggiore intensità e una quota significativa della popolazione femminile lavora all’aperto, aumentando l’esposizione allo stress termico. Inoltre, fattori come inquinamento e malnutrizione aggravano ulteriormente il quadro già critico.
Nondimeno, anche i Paesi ad alto sviluppo economico, come il Nord America, mostrano un incremento dell’infertilità femminile legata alle variazioni della temperatura. I ricercatori ipotizzano che il motivo sia legato a un monitoraggio sanitario più avanzato, che permette di rilevare con maggiore precisione le correlazioni tra fattori ambientali e salute riproduttiva.
Il cambiamento climatico colpisce tutti: quali strategie adottare?
Sebbene rimangano ancora tante domande aperte sul meccanismo preciso con cui le variazioni termiche influenzano la fertilità, gli studiosi sottolineano che nessuno è immune agli effetti del cambiamento climatico.
Comprendere il potenziale impatto dello stress termico sulla funzione ovarica e sugli esiti della gravidanza può aiutare ginecologi e specialisti a sviluppare strategie di prevenzione e supporto per le donne.
L’integrazione tra scienza ambientale, ricerca clinica e politiche sanitarie diventa quindi fondamentale per affrontare le sfide future e garantire una migliore gestione della salute riproduttiva in un mondo sempre più condizionato dai cambiamenti climatici.
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